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Tutti gli articoli su Haruchika Noguchi
Noguchi – Chuang-Tzu #5
Noguchi – Chuang-Tzu #4
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Kokoro
Haruchika Noguchi
Tutti gli articoli sul Noh
Norito, risonanza
Quando il Maestro Tsuda recitava il Nô #2
Quando il Maestro Tsuda recitava il Nô #1
Tutti gli articoli sulle Calligrafie di Itsuo Tsuda
Un desiderio divenuto realtà
Evento calligrafie a Roma
La traccia vuota
Calligrafie di Primavera, trent’anni di storia
calligrafia di Itsuo Tsuda #2
Calligrafia «I pesci nell’acqua»
calligrafia di Itsuo Tsuda #1
Tutti gli articoli sul Movimento rigenerator e el Seitai
Vivere Seitai
Libertà vo riscoprendo.
Seitai | unità del corpo #5
Seitai
Seitai e vita quotidiana #4
Yuki #3
Buongiorno Malattia #2
Buongiorno Malattia #1
#4 L’idea di corpo nella cultura giapponese e suo smantellamento
#3 L’idea di corpo nella cultura giapponese e suo smantellamento
#2 L’idea di corpo nella cultura giapponese e suo smantellamento
#1 L’idea di corpo nella cultura giapponese e suo smantellamento
Ascoltare i libri di Tsuda # 2
Per una ecologia del corpo umano
Alla scoperta dell’Aïkido e del Katsugen Undo, l’Arte del Non-Fare
Articles Aïkido
Miyako Fujitani, l'”effetto Matilda” dell’Aikido?
Complementarità
Specchio
Tutto è in tutto, e reciprocamente
Vedere
Aikido un’arte che emancipa. Un’arte che si emancipa.
Ki no Nagare: la visualizzazione
Senza punti di riferimento fissi, una scuola senza gradi
Essere umili, certo, ma fieri di sé
Rendere l’impossibile possibile
Le cose esteriori non hanno nulla di certo né di necessario
Disequilibrare è destabilizzare
Misticismo o Mistificazione
Trasmettere
Tra sottomissione e rabbia: la paura
La paura, un’origine acquisita congenitamente?
La Pratica Respiratoria
Una Scuola della sensazione
Armonia o Coercizione e Scappatoia
Una immobilizzazion liberatrice
1 + 1 = 1 : La respirazione
Reishiki: uno spartito musicale
Fudoshin: lo spirito immutabile
Aikido: una via di normalizzazione del terreno del corpo
Il mondo in cui viviamo
La violenza, un “Fatto sociale”
Atemis
Zanshin, lo sprito dell’ordinario
Mobilità e consapevolezza del corpo
Zanshin, uno stato naturale del corpo
Libertà vo riscoprendo.
Senpai-kohai: la gerarchia dell’ombra
La forza vitale
Essere liberi rende gli altri liberi
La distensione
Superficialità o approfondimento
Dojo, un altro spazio-tempo
La presa, un’arte del distacco
Misogi
Taiheki, il rivelatore
Ukemi : lo scorrere del ki
Uscire dall’ombra
L’Aikido è un’arte marziale?
Al centro dello spostamento, l’involontario
Memorie di un aikidoka
Lo spirito dell’Aikido è nella pratica
Aikido : un’evoluzione dell’essere
Trascendere lo spazio ed il tempo
Il ki, una dimensione a pieno titolo
La paura
L’Aikijo esiste ?
Ame no Ukihashi Ken, la spada che lega il cielo e la terra
Uscire dal dualismo
Spot Stage 2016
Kokyu rivelazione dell’unità dell’essere
Un’arte di unirsi e di separarsi
Incontro con la respirazione
Norito, risonanza
Alla scoperta dell’Aïkido e del Katsugen Undo, l’Arte del Non-Fare
Semplice come respirare
Centenario di Itsuo Tsuda
Haruchika Noguchi
Nacque a Ueno, quartiere di Tokyo, nel settembre 1911. Tutto cominciò all’età di tre o quattro anni quando si stupì di aver alleviato il mal di denti a qualcuno semplicemente posandovi le mani: era un bambino, le sue mani andavano verso il bersaglio, senza rendersi conto di ciò che faceva. Il suo primo exploit lo compì a dodici anni, quando procurò la guarigione dei suoi vicini che soffrivano di dissenteria, dopo il grande terremoto che colpì la regione di Tokyo nel 1923. A quest’età cominciò a ricevere persone che gli domandavano di esser curate. All’epoca non aveva alcuna conoscenza, nemmeno elementare, di anatomia e di medicina. Adolescente, cominciò a prendere coscienza delle conseguenze dei suoi atti. All’inizio credeva, come accade a quasi tutti i guaritori, di avere un potere eccezionale, che solo lui possedeva. In questo trovò la propria vocazione, ma non si fermò a questo stadio e continuò. Da autodidatta studiò tutti i metodi terapeutici orientali ed occidentali. A quindici anni aprì un dojo a Iriya. A diciassette anni formulò Precetti della vita piena (Zensei Kun), che permettono di comprendere meglio il suo pensiero. Nel 1930 scrisse Riflessione sulla vita integrale, testo sorprendente per un giovane che aveva allora solo diciannove anni.Fu negli anni Cinquanta che il Maestro Noguchi cambiò totalmente orientamento. Attraverso la propria esperienza pratica e studi personali arrivò alla conclusione che nessun metodo di guarigione può salvare l’essere umano. Abbandonò la terapeutica, concepì l’idea di Seitai e il Katsugen undo. La salute è una cosa naturale che non richiede nessun intervento artificiale. La terapeutica rafforza i rapporti di dipendenza. Le malattie non sono cose da guarire, ma delle occasioni di cui bisogna approfittare per attivare l’organismo e riequilibrarlo. Decise quindi di smettere di guarire le persone e di diffondere il Katsugen undo e yuki, non prerogativa di una minoranza, ma atto umano e istintivo.Nel 1956 creò l’Associazione Seitai, ancora oggi riconosciuta e appoggiata dal Ministero dell’Educazione Nazionale (non il Ministero della salute) del Giappone.Insegnò direttamente ai membri dell’associazione, tenne conferenze in tutto il Giappone. Lasciò molti libri.Ebbe quattro figli con la moglie Akiko (1916~2004).Nel 1976 morì a sessantaquattro anni nella sua casa di Tokyo, circondato dalla famiglia.Estratti dall’opera di Itsuo Tsuda e dalla biografia del sito www.seitai.org